Bruno Delledonne si spegne a 70 anni a causa di un male incurabile che lo ha visto peggiorare in pochi mesi. La dipartita di Bruno ha segnato, oltre che naturalmente i suoi cari e i concittadini di Mede, tutto il mondo del tennis pavase che lo ha visto sempre in primafila nell’organizzazione di manifestazioni ed eventi. Il suo innato amore per il tennis contagiava tutti quelli che gli stavano attorno. Anche il sindaco di Mede, amico e frequentatore del circolo, lo ha definito “L’uomo del fare”, concetto ribadito anche dal parroco. Una persona che preferiva sicuramente i fatti alle parole e che assieme ai soci storici del Tennis Club Mede ha contribuito sia alla nascita che ai miglioramenti del circolo “Il Parco”. Oltre che appassionato tennista, Bruno è stato anche istruttore di tennis.
Oggi a compiangerlo moltissimi i tennisti che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. Tra di loro le autorità pavesi, i giudici arbitri, gli allievi e naturalmente gli amici di racchetta del club che si sono ritrovati oggi al funerale per dare l’estremo saluto presso la Chiesa di San Marziano a Mede.
Bruno ci lascia con numerosi insegnamenti, con l’esempio di come si dovrebbe vivere sempre le proprie passioni e con un concetto che avuto sempre ben chiaro: per essere felici è meglio dare che ricevere.