Come l’anno precedente Paolo Rondini, titolare di Prostringer, è stato confermato nel Team Wilson agli Internazionali d’Italia, aggiungendo al suo già ottimo palmares un altra esperienza di prestigio. Di seguito ascoltiamo le sue parole in un resoconto dell’attività svolta con tante piccole curiosità che interesseranno il pubblico di appassionati.
“In forte crescita il numero di racchette che sono arrivate da incordare. Questo fatto, che stà diventando una tendenza in tutti i principali tornei, è dovuta al fatto che i giocatori incordano sempre più spesso, perché sono sempre più consapevoli di quanto sia importante giocare sempre con corde “fresche” e con le tensioni tarate per le condizioni della giornata. Ad ulteriore prova, sono state molte anche le richieste di nuove incordature fatte direttamente durante gli incontri. Tra i giocatori che seguivo io ricordo Cuevas e la Pavliucenkova che ne hanno chieste molte durante i matches. Segno che il giocatore professionista al variare delle condizioni in campo adegua immediatamente la tensione della propria incordatura, alla ricerca della massima prestazione.
A livello tecnico, di seguito alcuni aspetti che sono emersi durante la settimana di Roma.
Sono state sempre tante le incordature ibride. Quest’anno con nettissima prevalenza della versione reverse, quella che prevede il budello montato nelle verticali e il monofilo sulle orizzontali. Esattamente come fa Federer e tra gli altri anche Serena Williams e Nole Djokovic. Questa soluzione è veramente la soluzione dei numeri uno.
Quest’anno faceva molto caldo per cui ho notato come molti giocatori abbiano richiesto che le incordature venissero fatte appena prima del match, proprio perché con il caldo la tensione cala più rapidamente. Le tensioni sono state mediamente più alte per le donne che per gli uomini, sino al caso estremo della Strikova che ha incordato fino a 38 kg!!! Le tensioni più basse le ho registrate per Volandri, 14 kg, Nestor, 15 kg che con una incordatura ibrida in budello rappresentano un valore veramente basso.
In ogni caso, anche tra i giocatori di livello più alto, molte le racchette incordate intorno ai 19/20 kg. Tensioni medie in crescita rispetto allo scorso anno, dovute al fatto che le palline erano più veloci dello scorso anno, ed i giocatori hanno optato per tensioni più orientate al controllo.
Alla fine è stato una esperienza sempre molto bella e gratificante, anche se molto impegnativa per i ritmi di lavoro in quanto il numero delle racchette incordate è salito di oltre il 20%. Nel mio caso dalle circa 120 racchette incordate lo scorso anno sono arrivato ad oltre 150 a parità di giorni di lavoro. Il clou è arrivato mercoledì, giorno in cui eravamo tutti alla macchina alle 6.30 di mattina ed abbiamo terminato oltre le 22.
Sempre eccellente l’organizzazione del team Wilson, e posso proprio dire che oramai siamo una bella squadra, competente, molto unita e con tutti sempre pronti ad aiutarsi a vicenda nei momenti più intensi. Per me è stata una grande soddisfazione essere stato confermato per il secondo anno consecutivo in questo grande team.
E spero tanto di esserci anche nei prossimi anni.”
Si segnala un interessantissimo articolo, a pagina 30 della rivista SuperTennis Magazine, intitolato Corde e segreti dei campioni .